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Storia della città di Rab

La città di Rab ha una lunga storia. È menzionata per la prima volta nell'anno dieci a.C. in un antico documento romano con il quale l'allora imperatore romano Ottaviano Augusto la proclamava comune e le conferiva l'indipendenza.

Non molto tempo dopo la città ottiene il raro epiteto onorario Felix (felice), il che significa che Rab era già una città civilizzata e sviluppata i cui abitanti vivevano nel lusso di acqua corrente, bagni pubblici, teatri, templi, strade paesaggistiche e altro ancora.

Il piccolo Marin nasce a Lopar più di diciassette secoli fa e si trasforma crescendo in un giovane maturo e serio. Dopo aver imparato il mestiere di scalpellino, in cerca di lavoro raggiunge il lato opposto dell'Adriatico e si stabilisce sulle rive della penisola Appenninica vicino all'attuale città di Rimini. Con la sua diligenza e zelo, presto conquista l'amore della comunità cristiana locale e diventa diacono del vescovo Gaudenzio. Perseguitato per aver predicato il cristianesimo, è costretto a fuggire sulla collina di Titano, difficile da raggiungere, dove costruisce una chiesetta.

Queste sono state le fondamenta su cui in seguito sorge l'attuale città di San Marino e l'omonimo stato, dove si conservano ancora oggi le ultime spoglie del santo.